Adam Lanza, il 20enne che il 14 dicembre 2012 ha ucciso la madre, 5 maestre e 20 bambini, era figlio di genitori divorziati. I genitori si erano separati nel 2001 ed avevano divorziato nel 2009. Dal 2010 Adam rifiutava i tentativi del papà di avere contatti con lui.
Potrebbe quindi trattarsi di un caso di PAS.
Da 2 anni Adam viveva senza contatti con il proprio papà con la madre, che con la separazione aveva ottenuto la casa coniugale e 289mila dollari di mantenimenti nell’ultimo anno, smettendo di lavorare.
Un amico della donna la descrive come “estremamente protettiva” ed “avida amante delle armi”: possedeva una collezione di armi ed aveva iniziato il figlio alla caccia. Adam aveva dovuto lasciare la scuola: “la madre gli insegnava a casa perché lei era in conflitto con il distretto scolastico”.
I primi colpi sono stati per lei.
La vicenda ricorda quella di Marc Lepine, che il 6 dicembre 1989 uccise 14 ragazze. Anche lui aveva perso il papà in seguito alla separazione fra i genitori ed era arrivato a rifiutarlo, tanto che a 14 anni Marc scelse di prendere il cognome della madre, considerata una femminista. Presumibilmente anche Marc era vittima di PAS. A 18 anni la madre si trasferì per il proprio lavoro, e Marc perse, dopo aver perduto il padre, anche i contatti con i compagni di scuola. A 25 anni la follia omicida. Testimoni riferiscono che, dopo aver fatto uscire una cinquantina di persone senza far loro del male (secondo alcune fonti tutti uomini), chiese alle restanti nove (tutte donne) se capivano il perché e spiegò loro “sto combattendo il femminismo” prima di ucciderle. Nathalie Provost, sopravvissuta, racconta di avergli urlato “non siamo femministe”. Marc Lepine lasciò una lettera nella quale spiegava le ragioni del suo gesto:
«ho deciso di mandare le femministe, che hanno sempre rovinato la mia vita, al Creatore. Per 7 anni la vita non mi ha portato gioia e, essendo stato totalmente colpito, ho deciso di mettere una fine a quelle virago. […]. Le femministe non stanno lottando per rimuovere le barriere. […] Cercano sempre di mistificare ogni volta che possono.»
Purtroppo anche in Italia centri anti-violenza che seguono l’ideologia femminista tentano di impedire la protezione dei bambini dall’abuso della PAS. Mentre magistrati dicono che l’80% delle accuse di violenza in sede di separazione sono false, questi centri chiedono di
«Applicare come prassi l’affido esclusivo al genitore non violento nei casi di violenza domestica.
Vietare in ambito processuale l’applicazione della falsa sindrome di alienazione parentale (P.A.S)»
Se Adam e Marc fossero stati affidati ai loro papà, forse tutto questo non sarebbe successo.