” Cara mamma ti odio…”

Riportiamo una lettera struggente di una figlia, oramai adulta, che ha vissuto il dramma di vivere con una madre che le negava un vero rapporto con il padre.

di Rosa Di Caprio – Studio Legale Di Caprio

“Cara mamma, ti odio…No, non mostrarmi il tuo volto sconvolto alle mie parole, potrei mostrarti il dolore degli anni che ho sofferto. Ti odio perchè tutte le mie amiche avevano un papà che qualche volta le prelevava a scuola, mentre io assistevo alle tue scenate quando lui cercava di vedermi all’uscita scolastica. Ti odio perchè per anni mi hai negato il cellulare solo per togliere a lui la possibilità di chiamarmi senza che lui lo impedisse. Ti odio perchè per anni hai vomitato su di me ogni offesa a quell’uomo che era sempre mio padre e con tutti i suoi limiti cercava di amarmi. Ti odio perchè non potevo raccontarti di come stavo bene e mi divertivo con papà quando mi portava in giro, a mangiare una pizza. Tornavo a casa serena ma il tuo sguardo arrabbiato e rabbioso mi spegneva dentro. Ti odio perchè nei fine settimana che dovevo trascorrere con lui fingevi che fossi malata e mi costringevi a stare in casa, perchè quando decidevi di “concedergli” di stare un po’ con me, mi consegnavi con scarpe rotte e vestiti sporchi così lui doveva comprarmeli. Non hai mai pensato a come potessi sentirmi io. Ti odio perchè mi hai negato le feste con i cugini, con i zii, con i nonni, perchè tu li odiavi…sì! li odiavi tu e dovevo farlo anche io! Ti odio perchè cercavo un padre, un eroe, come tante mie amiche, ma tu continuavi a gettargli fango per ciò che aveva fatto a te…ma non a me… Ti odio perchè penso che non mi amavi quando desideravi che lui morisse, perchè una madre non può desiderare che una figlia perda un padre. Ti odio perchè mi costringevi ad attaccargli il telefono nelle giornate in cui il tuo rancore era più forte, mi costringevi a dirgli cose brutte. Ti odio perchè volevi che accusassi mio padre di fatti brutti e mi offendevi perchè mi rifiutavo. Ti odio perchè mi hai usata, perchè non hai mai pensato al mio dolore, perchè non hai capito che nelle mie fragilità cercavo anche il mio papà. Per anni, ho desiderato di avere due genitori. Ma tu odiavi troppo quell’uomo che con i suoi limiti, i suoi errori, provava a fare il padre…e forse aveva solo bisogno di aiuto, io e lui, avevamo bisogno del tuo aiuto…e tu lo hai negato. Ci vorrà tempo per perdonarti, semmai ci riuscirò, ma di tutto il mio dolore ho la certezza che mia figlia avrà diritto ad un padre, ed io lotterò per darglielo non per distruggerlo. Silvia

La lettera di Silvia tratteggia con dolore gli episodi che accadono in una coppia conflittuale caratterizzata da una personalità alienante di uno dei genitori. L’odio per l’altro acceca a tal punto da non comprendere che il piano della coniugalità deve essere distinto dalla genitorialità. Si può essere cattivi coniugi ma non per questo cattivi genitori. Amare i figli significa garantire loro la presenza di entrambe le figure genitoriali.

Ricevo tanti genitori in videoconsulenza da ogni parte d’Italia. I racconti sono sempre drammatici e tristi. Fornire loro degli elementi per poter agire è il mio primo dovere.

Fonte/Credits: Rosa Di Caprio – Studio Legale Di Caprio

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