C’è stato un allontanamento di un bambino dalla madre a Lacco Ameno sull’isola di Ischia, secondo quanto riferiscono alcune fonti di stampa.
Il padre dopo la separazione era stato accusato dalla madre di molestie e violenza ma le accuse erano risultate infondate.
Ciò nonostante il bambino continuava a rifiutarsi di incontrare il padre, influenzato dalla madre. Il Tribunale aveva decretato il trasferimento temporaneo del bambino in una casa famiglia per poi affidarlo al padre. La madre aveva fatto ricorso alla Corte di Appello di Napoli che nella mattinata del 1° dicembre ha dichiarato inammissibile la sua richiesta, facendo così diventare esecutivo il provvedimento di primo grado.
Si sono presentati gli assistenti sociali con polizia e pompieri. Si è certato un negoziato con la madre che per tutta risposta si è barricata in casa chiedendo l’aiuto dei vicini. Era presente anche il sindaco che ha cercato di fare da mediatore. Non è servito a nulla: la madre non ha accettato di consegnare il figlio e sono dovuto intervenire i vigili del fuoco che hanno forzato la porta.
Il giorno precedente la madre aveva diffuso un video attraverso l’Agenzia DIRE in cui chiedeva aiuto alla cittadinanza: “Non c’e’ stato ascolto e tutela di mio figlio. La curatrice insiste con il prelievo e collocamento in casa famiglia e chiede la secretazione del provvedimento. Ci tengono in una morsa mortale, io dico basta. Basta terrore, basta violenza, vogliamo vivere, vogliamo giustizia. Fermatevi“.
Il 18 ottobre 2023 la madre aveva portato il bambino lontano da casa per sottrarlo al provvedimento (Corriere della Sera) ma era stata rintracciata già in serata e convinta a tornare a casa.
La vicenda va a collocarsi nel contesto che ha visto il 7 novembre 2023 una presa di posizione delle massime autorità giudiziarie di Napoli. In due comunicati si parlava di «preoccupazione nei confronti di comportamenti tesi a condizionare il merito di provvedimenti giurisdizionali e che si caratterizzano per l’interferenza ingiustificata nel sereno ed effettivo esercizio del’attività giurisdizionale del Tribunale e della corte di appello». Secondo il Mattino di Napoli ci sarebbe un collegamento diretto tra la presa di posizione dei magistrati e la vicenda del bambino di otto anni di Ischia che ha avuto il suo epilogo drammatico il 1° dicembre 2023.
Un altro contesto in cui collocare questa notizia è la lunga diatriba che vede due indirizzi giurisprudenziali contrapposti in merito all’opportunità di intervenire nei casi in cui un figlio rifiuta un genitore dopo la separazione su istigazione dell’altro genitore. L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 9691 di data 24.3.2022 sembrava aver dato indicazione ai giudici di merito di non intervenire con l’allontanamento del minore dalla madre neppure nei casi più gravi accertati con mezzi di prova adeguati. Secondo la Cassazione bisognerebbe prevedere soltanto “una fase di recupero attraverso una paziente ripresa dell’opera di assistenza psicologica al minore – e con l’auspicabile ausilio dei difensori delle parti – che implichi anche una adeguata attività psicologica di sostegno alla ricorrente (ndr madre) volta a persuaderla dell’inizio di una significativa relazione del padre con il figlio, nell’interesse di quest’ultimo“. L’avvocato della madre ha dichiarato che farà ricorso in Cassazione contro l’allontamento, vedremo se questa volta si potrà ottenere una pronuncia chiara sulla materia.
2 dicembre 2023
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