La Spagna è molto più avanti dell’Italia nella guerra civile tra uomini e donne per i figli contesi. Qui la traduzione di due articoli del giornale spagnolo ABC che ripercorre la vicenda di una associazione (Infancia Libre) che è stata accusata di essere finalizzata a sottrarre i figli ai padri mediante false accuse. Questa stessa associazione è stata molto vicina al partito spagnolo Podemos. Sono risultati coinvolti anche alcuni psichiatri e avvocati. Uno dei padri presi di mira dall’associazione lavora come giornalista per El Mundo e questo forse spiega la grande copertura data al caso dai media spagnoli.
“Infancia Libre” una associazione a delinquere – ABC
di Carlos Hidalgo @carloshidalgo www.abc.es
(22.5.2019 ABC) L’Unità di polizia giudiziaria del tribunale di Plaza de Castilla a Madrid ha fermato alle 8 del mattino di ieri Ana Maria Bayo Villamil, un altra esponente dell’associazione Infancia Libre, che impediva di vedere la figlia al suo ex-partner. C’erano due denunce e un ordine di ricerca e detenzione contro di lei a causa del ripetuto mancato rispetto del regime di visita, dopo più di 300 esposti presentati dal padre del bambino.

Patricia González (tercera por la izquierda) y María Sevilla (rubia; segunda por la derecha) durante la visita de Infancia Libre al Senado en 2017. Perfil de Twitter de Unidas Podemos
A differenza dei due casi precedenti, la figlia, di 11 anni, andava a scuola e la madre non è accusata di sottrazione di minori. È il terzo arresto per casi simili in meno di due mesi di madri di questa associazione Infancia Libre che è stata consulente del partito politico spagnolo Podemos in materia di minori.
False denunce di abuso sessuale
Le autorità ritengono che questo “modus operandi” possa configurarsi come un complotto e quindi ritengono che tutti i casi debbano essere raggruppati e si possa indagare sull’entità come un associazione a delinquere. Inoltre, ci sono ora una dozzina di denunce contro i membri di Infancia Libre da parte di padri che non potevano vedere i propri figli o addirittura denunce di sottrazione di minore. Si sta indagando, quindi, su una rete criminale, hanno riferito le fonti consultate.
L’arresto di ieri si è verificato, infatti, in seguito al fatto che il padre in questione si è recato lo scorso venerdì all’unità di polizia giudiziaria che aveva risolto con successo i due casi precedenti. In poche ore, il caso è stato risolto, l’imputata è comparsa davanti al giudice di turno ed è stata poi rilasciata in attesa di essere convocata dal Tribunale di primo grado numero 2 di Arganda del Rey. Ana María, 39 anni, è stata arrestata nel parcheggio dell’ospedale de La Paz, dove lavora come infermiera. Ha anche lavorato come ostetrica presso la clinica Gregorio Marañón. La madre dall’aprile 2014 non permetteva al padre di vedere sua figlia e spesso cambiava il suo indirizzo. Risiede in Rivas Vaciamadrid.
Come nei casi precedenti (quelli di Maria Siviglia e Patricia González), il padre, Jose Luis, era stato falsamente denunciato per abusi sessuali su sua figlia ed è stato assolto, appena un mese fa. La parte civile della madre era esercitata da Carmen Simón, la stesso avvocata dei casi di María Sevilla e Patricia González, e aveva richiesto sei anni di carcere per l’uomo. La madre lo aveva anche denunciato per aver dato uno schiaffo, e per questo l’uomo era stato condannato a tre mesi di prigione. Inoltre Ana María era andata dallo stesso psichiatra a Majadahonda come accaduto nei casi delle madri degli altri due bambini di Infancia Libre accusate di aver rapito i loro figli per impedire che vedessero i loro padri.
Secondo José Luis, che si separò dalla sua compagna quando la figlia aveva 6 mesi, era il mese di aprile 2014 quando Ana María smise di fargli vedere la figlia. I problemi sono iniziati quando la bambina aveva 2 anni. L madre ha escluso il padre ed i nonni paterni impedendo loro di avere alcuna comunicazione: “Te la voglio togliere” minacciava la donna, che cominciò anche a partecipare all’associazione Infancia Libre e a seguire il partito Podemos sin dal suo inizio, partito che la invitò in Parlamento.
Lo stesso «modus operandi»
Questo terzo caso confermerebbe che l’associazione Infancia Libre ha agito presumibilmente come organizzazione che, travestita da ONG, era in realtà finalizzata a far presentare false denunce di abuso sessuale contro gli ex partner delle associate in modo da far ottenere l’affido esclusivo dei figli. Non avendo ottenuto il risultato previsto le madri sono “scomparse” e hanno violato il diritto del padre di vedere la sua prole, contravvenendo le decisioni giudiziarie.
Il primo caso è stato quello di María Sevilla, presidente di Infancia Libre, arrestata alla fine di marzo dall’unità di polizia giudiziaria del Tribunale di Plaza de Castilla. Ha tenuto il figlio “rapito” in una fattoria fuori Villar de Cañas con la complicità del suo attuale nuovo compagno. Non gli permetteva di uscire, tranne solo 20 minuti al giorno dopo il tramonto del sole, e sempre all’interno del terreno boscoso che circondava la casa. Non lo mandava a scuola e in più il bambino era completamente succube dalle ossessioni religiose di sua madre, che gli avevano insegnato che suo padre “era il diavolo”. La donna è in libertà provvisoria con l’accusa di sottrazione di minori.
Solo pochi giorni fa, l’Unità di polizia giudiziaria ha arrestato una seconda esponente dell’associazione, Patricia González Arribas, 48 anni, insegnante di una scuola a Azuqueca de Henares e per due anni e mezzo ha impedito i conttati al padre di suo figlio, un giornalista.
In questo caso, la donna si nascondeva in una casa alla periferia di La Cabrera, un piccolo comune a nord di Madrid. Non lo mandava a scuola e, come negli altri casi, aveva accusato il padre in due occasioni di abuso contro il bambino. In entrambi i casi, i procedimenti giudiziari sono stati archiviati. È stata arrestata dopo il pedinamento fatto dalla polizia sul suo attuale compagno, che veniva in città per visitarli ogni fine settimana. In questo caso non c’era fanatismo religioso, ma un indottrinamento verso il padre come “il nemico”.
La corte della Guardia di Torrelaguna ha ordinato la sua detenzione nella stazione di polizia di Moratalaz, non avendo gli atti del caso, ma Patricia ha chiesto l'”habeas corpus” ed è comparsa davanti al giudice di Plaza de Castilla che ha imposto misure cautelari fino al mattino successivo, il magistrato che stava istruendo il caso fin dall’inizio ha assunto la sua deposizione e ha imposto alla donna un ordine di distanza di 500 metri dal padre e dalla figlia e l’ha rilasciata mantenendo le accuse.

Daniel I. Aguirre, padre de la niña secuestrada por su madre, en un parque infantil. OLMO CALVO El Mundo
(26.5.2019 ABC) La vicenda del caso dell’associazione Infancia Libre è molto più complicata di quanto sembrava all’inizio. Maria Siviglia (presidente dell’associazione) e l’amica Patricia Gonzalez, hanno chiesto ad un certo numero di medici compiacenti la prescrizione di antidepressivi e diagnosi di stress traumatico per fare in modo che i loro figli non andassero a scuola. E per poterli così tenere con sè senza che i loro padri o la polizia potessero trovarli.
Patricia González, madre di una bambina di 10 anni, ha preso la figlia a ottobre 2017, come già riportato da questo giornale. Poi è andata con lei a Granada e il 16 novembre una psicologa di quella città, Amparo Martín Romera del Servizio Sanitario andaluso, ha emesso un certificato che ha inviato alla scuola della minore. Rimanda ad un altro precedente certificato, datato 30 ottobre 2017, della pediatra Narcisa Palomino Urda che giustifica la permanenza temporanea in Andalusia. Tutto questo, alle spalle del padre, Daniel, che non sapeva dove si trovasse sua figlia benchè avesse diritto ad un ampio regime di visite.
Incubi, stress e ansia
Il certificato afferma che la bambina soffre di stress, disturbi d’ansia, paura, incubi e difficoltà di concentrazione. Indica una reazione mista di ansia e depressione, motivo per cui prescrive di continuare con lo stesso trattamento farmacologico imposto da uno psichiatra. La situazione stressante che circonda la bambina, dice la psicologa Martín Romeras, ha prodotto un peggioramento clinico, incompatibile con la frequenza scolastica. Patricia González ha così giustificato le assenze di sua figlia. Lo psichiatra di cui si parla è Antonio Escudero Nafs, capo dell’ospedale Puerta de Hierro, a Majadahonda.
Ha firmato due certificati. Ha visitato la figlia di Daniel da febbraio 2016. Il primo certificato è stato firmato nel settembre dello stesso anno, descrivendo un quadro clinico di stress nella ragazza che stranamente coincide nel tempo con la vicinanza alle visite al padre. Parla di depressione e ansia, dolori addominali e mal di testa.
Uno psichiatra controverso
Il secondo certificato firmato da Escudero Nafs è stato redatto per un’altra paziente nel marzo 2017, proprio il giorno prima del primo pernottamento della bambina con il padre per reinstaurare il regime di visita che aveva prima; cioè il giorno in cui la madre la aveva portata all’ospedale qualche ora prima per scrivere quel certificato in cui si prescrive alla bambina Prozac in soluzione orale da 2,5 ml. a digiuno, equivalente a 10 mg.

Lo psichiatra negazionista dell’alienazione parentale implicato nella associazione a delinquere Infancia Libre (Fonte:www.elespanol.com)
E perché queste madri hanno scelto Antonio Escudero Nafs? Perché è noto per la sua negazione della Sindrome da alienazione parentale (SAP), una teoria che descrive il fatto che la madre o il padre possono esercitare un’influenza negativa sul bambino contro l’ex-partner. E la cosa è stata possibile in base principio di libertà di scelta del medico in vigore nella Comunità di Madrid. Un giochetto magistrale utilizzato dai membri dell’associazione Infancia Libre.
Ma la storia non finisce qui. Perché il Tribunale della Famiglia nel maggio 2017 ha proibito a questo psichiatra di vedere la bambina e ha provveduto ad indirizzarla all’ospedale Niño Jesús. Ma l’ordine è caduto nel vuoto, perché Escudero Nafs ha continuato a curarla per alcuni mesi. Quando il medico è stato avvertito che non poteva, ha sostenuto che non aveva ricevuto la sentenza e poi che non capiva il suo contenuto.
María Sevilla e Patricia González sono andate insieme a Granada, presumibilmente insieme. Anche il figlio di Maria Sevilla è stato curato con lo stesso antidepressivo e proprio da Escudero Nafs; ed è stato visitato proprio dallo stesso pediatra e dallo stesso psicologo. Ricordiamo che il figlio della presidente di Infancia Libre ha trascorso due anni in una fattoria a Villar de Cañas (Cuenca) senza andare nemmeno a scuola. Per quanto riguarda Patricia González, latitante per due anni, si nascose con la figlia nel sobborgo La Cabrera a Madrid. Fino a quando entrambe furono arrestate a soli 40 giorni di distanza e accusate dello stesso reato: sottrazione di minori. Sono in libertà provvisoria in attesa della sentenza.
La terza arrestata, Ana María Bayo, è accusata di violare il regime di visita, ma comunque mandava la figlia a scuola, a Rivas Vaciamadrid.
Altre fonti:
- https://www.abc.es/sociedad/abci-presidenta-infancia-libre-secuestra-hijo-porque-padre-diablo-201904012030_noticia.html
- https://www.abc.es/sociedad/abci-oculta-lonas-y-repleta-versiculos-casa-presidenta-infancia-libre-201904021708_noticia.html
- https://www.elespanol.com/reportajes/20190525/infancia-libre-pediatra-psicologa-prozac-servicio-secuestradoras/400960826_0.html
- https://www.elespanol.com/reportajes/20190515/psiquiatra-madres-secuestradoras-llevaban-hijos-apoyara/398461370_0.html
- https://www.elespanol.com/reportajes/20190513/drama-padre-acusado-mujer-abusar-caer-silla/398210396_0.html
- https://www.elespanol.com/reportajes/20190512/patricia-madre-secuestrada-hija-asesora-podemos-conocia/397960387_0.html
- https://www.elmundo.es/espana/2019/05/21/5ce2ed8ffc6c835f7f8b45c0.html
- https://www.elmundo.es/espana/2019/05/13/5cd87cf6fc6c83342b8b45cf.html