(31-12-2016) — Il 2016 è stato un anno importante per la ricerca sull’alienazione parentale, perché sono divenuti operativi nuovi strumenti che rendono più agevole il lavoro di reperimento delle risorse su questo tema. Si tratta del database bibliografico ospitato sul sito del Vanderbilt University Medical Center e del nuovo portale italiano www.alienazioneparentale.it. In ambedue i casi si tratta di qualcosa di più di meri elenchi di fonti bibliografiche, infatti sono strumenti di condivisione del lavoro di comunità di ricercatori attivi sulla tematica.
Va detto che anche in precedenza chi avesse voluto avviare una ricerca sul tema dell’alienazione parentale non aveva difficoltà a trovare la letteratura. La mera consultazione di Google già prima del 2010 dava come risultato una varietà di studi pubblicati su riviste peer review.
Nel 2010 si ebbe una prima svolta importante. Venne pubblicato l’articolo “Parental Alienation, DSM-V, and ICD-11” con una completa rassegna della letteratura internazionale sul tema. La bibliografia conteneva oltre 600 titoli.
A partire da quella data i tentativi dei vari siti indipendenti di tenere aggiornata una selezione sommaria dei testi fondamentali sono apparsi come superati. Preso atto che erano scesi in campo i professionisti, anche noi abbiamo cominciato a concentrarci sulla divulgazione all’opinione pubblica generale e sulla raccolta di fonti mediatiche e notizie prese da Internet.
Restava però una lacuna. La bibliografia dell’articolo del 2010 era la fotografia della situazione ad una data precisa e con il passare del tempo doveva essere tenuta aggiornata. A questo problema è stata data una soluzione nel 2015 con il lancio del portale italiano www.alienazioneparentale.it corredato da una bibliografia internazionale che arrivava a 1000 titoli, distinti tra italiani e stranieri. Il lavoro di classificazione è confluito poi nel database del Vanderbilt University Medical Center che permette una ricerca filtrata per campi, tra cui quello della nazionalità.
La peculiarità dei due strumenti che abbiamo citato è quella di essere collegati con gruppi di professionisti attivi nel settore. Il database del Vanderbilt University Medical Center è tenuto aggiornato dal gruppo internazionale Parental Alienation Study Group con oltre 300 studiosi di tutte le nazionalità di cui vengono resi pubblici i recapiti sul sito.
Parental Alienation Study Group, Inc. (PASG) è un ente non profit internazionale, PASG ha 300 membri, in gran parte professionisti legali e del campo medico di 40 paesi diversi. I membri di PASG sono interessati a informare l’opinione pubblica, i professionisti clinici, i giudici e gli avvocati sul tema dell’alienazione parentale. Sono anche interessati a promuovere la ricerca scientifica sulle cause, sui metodi di valutazione e sui trattamenti dell’alienazione parentale.
Anche il portale www.alienazioneparentale.it è curato da un gruppo organizzato di professionisti italiani il cui elenco è disponibile a questo indirizzo. Rende disponibili on line varie tipologie di risorse tra cui articoli scientifici, interviste a professionisti del settore e post divulgativi della tematica.
In conclusione, l’alienazione parentale è diventata la tematica della psicologia applicata su cui è più facile reperire on line risorse per la ricerca e tenersi in contatto con una comunità internazionale di studiosi costantemente attivi nel settore.
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